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Presto l’assemblaggio delle grandi arcate

E iniziata da diverse  settimane in fabbriche specializzate la costruzione delle parti in acciaio del nuovo Pontepo. Così  pezzo dopo pezzo gli elementi  che costruiranno il ponte prendono forma. Le due campate in acciaio del nuovo ponte tra San Benedetto Po e Bagnolo San Vito procedono al chiuso. Anche se i primi blocchi sono arrivati nei giorni scorsi nel cantiere.

Passando sul vecchio ponte dal lato del cantiere sono già visibili a terra le strutture in acciaio che poi dovranno essere composte. Fino a formare  due colossali conci in acciaio, del perso complessivo di circa 5.000 tonnellate, che verranno assemblati sulle rive opposte del Po a partire dai prossimi giorni.

Si comincerà dall’impalcato più piccolo, lungo 150 metri, sulla riva di Bagnolo San Vito. Ad agosto sarà la volta di quello maggiore, di 180 metri, che verrà assemblato sulla riva di San Benedetto Po.

Finalmente chi attraversa la vecchia struttura potrà vedere crescere giornalmente la nuova opera che in futuro caratterizzerà lo skyline della Bassa Mantovana, con i suoi grandi archi alti fino a 35 metri.

L’ok dei collaudi: il Ponte sta nascendo su basi sicure e durerà a lungo

Nei giorni scorsi è stata effettuata anche la prova di collaudo statico di uno dei pali che formeranno il pilone dal lato di San Benedetto Po. Sul palo è stata applicata una forza limite pari a circa mille tonnellate, a fronte di un carico massimo di esercizio stimato al massimo in 660 tonnellate. Un collaudo che ha quindi testato la resistenza del ponte con una forza superiore del 50% al limite di carico che sarà tenuto a sopportare. Per contrastare questa poderosa spinta, la Toto Costruzioni Generali ha costruito appositamente una struttura metallica provvisoria da 25 tonnellate, ancorata al terreno dai pali costruiti in precedenza. L’esito positivo del collaudo ci dice che il ponte nascerà su “piedi” sicuri che lo renderanno inamovibile per i prossimi cento anni.

Produzione in stabilimento della struttura metallica componente il nuovo ponte sul Po di San Benedetto Po e Bagnolo San Vito.

Anche se ciò non è rilevabile e visibile sul sito di cantiere, la struttura in acciaio Corten che comporrà il nuovo ponte sul Po della Ex S.S. 413 Romana, sta nascendo negli stabilimenti di produzione a cui la Toto SpA Costruzioni Generali ha commissionato la fornitura della carpenteria metallica.

Dopo la fase di approvvigionamento delle lamiere, materia prima essenziale per la lavorazione, le attività di taglio, composizione e saldatura delle parti di ponte sono state avviate nelle officine specializzate già nella prima decade di Maggio 2019.   Il progetto prevede di lavorare per elementi discreti le parti che comporranno il nuovo ponte prima del loro trasferimento in cantiere, che complessivamente avrà un peso finale in opera di circa 5.000 tonnellate.

Nei primi giorni di Luglio 2019 verranno avviati i primi assemblaggi in cantiere;  si partirà con l’impalcato di luce minore pari a 150 m, sul piazzale di montaggio approntato dalla Toto SpA in riva sinistra fiume, sul lato di Bagnolo San Vito, mentre agli inizi di Agosto sarà la volta dell’impalcato più grande, di 180 m. di luce, che verrà assemblato sulla riva destra fiume, lato San Benedetto Po.

Finalmente la popolazione che giornalmente attraversa la vecchia struttura per andare da una riva all’altra del fiume, vedrà crescere giorno per giorno quella che sarà la nuova grande opera d’arte che in futuro caratterizzerà lo sky line della bassa mantovana, con la sua altezza massima al culmine degli archi pari a 35 m.

 

Prova di collaudo di uno dei pali di fondazione della pila di sostegno P2 del nuovo ponte.

Si e svolta nei giorni scorsi la prova di collaudo statico di uno dei pali di fondazione che sosterranno la pila P2 del nuovo ponte in destra fiume.   E’ stata realizzata dalla Toto SpA. una struttura metallica speciale provvisoria, di peso complessivo pari a circa 25 tonnellate,  che attraverso specifiche appendici metalliche è stata ancorata ai pali di contrasto in precedenza infissi nel terreno.    In tal modo è stato possibile testare la bontà dei pali di fondazione realizzati nei mesi scorsi, prima di poter realizzare a seguire le parti fuori terra del pilone che sosterrà il nuovo ponte.  Sul palo testato e collaudato con esito positivo è stata applicata una forza limite pari a circa mille tonnellate, tenuto conto che il carico massimo di esercizio che impatterà sul singolo palo, nella vita del ponte sarà pari al massimo a  660 tonnellate.   A valle del collaudo effettuato con esito positivo, possiamo sostenere che il nuovo ponte avrà dei “piedi sicuri” che per i prossimi cento anni lo renderanno inamovibile.

 

 

 

 

 

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